7.a puntata di
Chef dietro le quinte
Il
cibo è prezioso, molto prezioso. Dobbiamo badare, tutti, a fare tesoro delle
risorse. Non solo. Quello che arriva in tavola è anche il frutto di tanta cura
di produzione e preparazione quindi prestare attenzione significa anche
rispettare: rispettare il lavoro di chi ha coltivato, allevato, cucinato.
Tutto questo
nella mia filosofia di cucina significa NON SPRECARE.
Questo
principio, questo NO allo spreco, si basa, determina e spiega diverse cose:
1. È la ragione
per cui non cuciniamo quantità
industriali di piatti, prepariamo poco alla volta, per pranzo e per cena, e
talvolta qualche cliente non trova tutte le pietanze pronte. Solo così
garantiamo di utilizzare solo prodotti freschi e, appunto, di non sprecare.
2. La mia scelta
di una cucina genuina e fondata sui valori della tradizione si traduce in una
prima operazione quotidiana, ad esempio: preparare il brodo come facevano le
nostre nonne, SENZA DADO. Un brodo
“vero”, di verdure e di carne. E questo vuol dire che le ossa di carne
piemontese del mio macellaio di fiducia, i ritagli del pollo, le foglie del
sedano, i gambi del prezzemolo, la parte verde dei porri ecc… non sono
destinati al bidone ma diventano il sapore sano e buono di una volta!
3. Nella mia
cucina è bandito l’eccesso decorativo. Chi
pensa troppo all’estetica del piatto per me non solo rischia di sottrarre
centralità alla qualità e al gusto, spreca molto e non lo trovo etico.
Basta pensare ai piatti ricchi di giochi geometrici di gocce, righe, germogli e
fiori. Forse chi non è del mestiere non ci pensa o ci pensa poco ma tutto quel
lavoro di ‘dettaglio’ è tempo, creatività, impegno distratto dalla
preparazione, che ha peraltro un costo altissimo che il cliente paga. Io, cuoco, voglio soddisfare il palato!
Si mangia anche con gli occhi, certamente, ma non quando la presentazione
appaga più l’ego artistico di chi sta in cucina che il piacere di chi sta a
tavola. Piace anche a me proporre piatti
che abbiano anche un’armonia visiva ma il primo obiettivo è e deve restare la
bontà che offro!
Ho
concepito così una cucina sostenibile, una cucina sana, una cucina appagante,
una cucina che fa onore alla sua storia più autentica e largo uso del buon
senso. Una cucina che non mortifica affatto la mia fantasia, anzi, ma mi tiene
saldamente ancorato ai suoi valori profondi. Per questo HOSTeRIA è il luogo del
ristoro e del conforto.
Al prossimo appuntamento!
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