La qualità degli ingredienti, le competenze di cucina, l'arte delle ricette non sono discutibili. Il gusto
personale è altro. Altro. Di una cucina bisogna valutare bontà e capacità oggettive. Questo è il vero 'valore' di un locale.
Non esiste rivisitazione apprezzabile che non conosca il piatto originale. Non è ammissibile che la presentazione meriti più della sostanza. Non vi è alcuna ragione per chiamare cuoco uno che scalda qualcosa di pronto e nel massimo dell'estro lo decori. Non è concepibile che preparazioni e cotture non abbiano un posto d'onore. Non bisogna tollerare che lo stesso nome dato a un piatto significhi stessa proposta nel piatto.
Io sarò noioso e forse pure vanitoso ma una cosa è certa: so di scegliere cose buone e di cucinare davvero. Questo voglio, alla tavola di Beer&ria: estimatori del cibo e della cucina.
Poi è chiaramente un grande piacere dare anche un luogo pulito, carino, accogliente che presti un servizio gentile e efficiente...però, ripeto, anche tutto questo non può e non deve venire prima dei 'valori' del cibo e della cucina. Un posto fantastico non è automaticamente un posto dove si mangia in modo eccellente. Un posto dove si mangia in modo eccellente invece è, spesso e volentieri, un posto fantastico!
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