4.a
puntata Chef dietro le quinte
Nelle
prime tre puntate ho lanciato principi essenziali della mia filosofia di
cucina: il territorio, la qualità, la passione. Ho parlato di genuinità,
concetto sul quale insisterò parecchio, e ho quindi chiarito che non faccio
ricette tipiche ma piatti con prodotti del territorio.
Come
mi sostiene? La passione, è fuor di dubbio. Ma Chef dietro le quinte vuole che
io mi metta a nudo e racconti tutto. Anche della smania e dell’ambizione! Ogni buon cuoco,
bisogna dirlo, è un vanitoso che aspetta conferme dai tavoli.
Questa è una rivelazione che ha peso e
significato, nella preparazione ai fornelli.
Perché è motivazione, è euforia, è ricerca
continua, è grinta.
Così, dopo la confessione con tanto di
etichetta di vanitoso, sarà anche più chiaro il guizzo creativo che diventa
fuoco. Non mi piace cimentarmi in
presentazioni e ghirigori, adoro confrontarmi con il cibo e dare vita a cose
esclusive.
Su questo aspetto tornerò in una delle
prossime puntate, è da approfondire molto.
Oggi è la volta della passione. Passione…in
quantità.
Un
altro punto fermo della filosofia che ispira HOSTeRIA è la quantità.
L’idea delle porzioni striminzite è assolutamente fuori
dai miei pensieri.
Nell’economia del menu che rinnovo ad ogni
stagione e nell’ispirazione del locale c’è il conforto, il ristoro. HOSTeRIA
come ristorante, osteria, locale del gusto, vuole praticare l’arte della tavola
buona, innovativa, soddisfacente.
Come?
Proponendo piatti che da soli, o al massimo accompagnati
da uno spuntino o da un dolce, diano piacere e sazietà. In HOSTeRIA non si consumano antipasto, primo, secondo
con contorno e dolce. In HOSTeRIA basta una di queste scelte!
Supero così anche la fatidica prova del
prezzo.
Nessuna mia proposta può essere super
economica: uso materie prime di alta qualità, lavoro solo prodotto fresco di
stagione, servo tutte pietanze rigorosamente home made, non utilizzo congelati
e confezionati. D’altra parte però, al test dei conti, la spesa è davvero equa
perché nessun cliente ha bisogno di ordinare magari tre piatti per togliersi l’appetito…!
La passione…in quantità è un diktat. Vivo la cucina con
estro generoso quindi l’abbondanza è un valore, un valore preciso e
significativo. Una connotazione.