Vi
racconto i pensieri, le retrovie, il backstage, il work in progress, le
frenesie e le allegrie della cucina perché voglio che questo sia un posto dove
accomodarsi a leggere, sentire, vedere, capire. Un reality senza il filtro
delle telecamere. Nudo e crudo. Anzi no, cotto a puntino forse ma straordinariamente
vero. Proprio straordinariamente.
Oggi
ad esempio, in una pausa dalla cucina dove i miei cuochi stanno producendo alla
grande, sono andato a far visita a una azienda agricola con allevamento
bestiame e produzione di formaggi. Già…sempre alla ricerca di bontà del
territorio che, naturalmente, vado a verificare di persona.
La
cucina è anche questo: scelta, assaggio, controllo, studio. E poi mi piace, mi
piace la rete virtuosa tra eccellenze, onesti amanti del cibo, lavoratori della
genuinità. Si, mi piace. Fatica, emozione e divertimento.
Quando
sedete al tavolo di Beer&ria dovete mangiare quello che c’è nel piatto e
sapere quello che c’è dietro, il piatto. Perché #nonèbellociòcheèbelloèbellociòcheèbuono.
E perché i cuochi sono vanitosi, si saziano solo di complimenti. D’altra parte…bisognerebbe
diffidare dei cuochi che non lo sono. Tutta la preparazione, lo zelo e la
passione che si mettono in cucina non possono non gonfiare un pochino l’ego e
stuzzicare l’aspettativa del gradimento.
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